campo fiorito

Friuli Venezia Giulia


I confini sono frontiere invalicabili, servivano a dividere.Nella realtà delle popolazioni locali sono sempre stati linee osmotiche di scambio fra culture diverse, che poi alla fine tanto diverse non erano.

Così la cucina friulana è ricca di contaminazioni che arrivano dalla contigua Slovenia, cibi slavi nei nomi, nei sapori speziati, nel continuo gioco di equilibri fra l’agro e il dolce. Terra di più lingue e di molti paesaggi dove la natura si dispiega dalla placida laguna ai Magredi, risale alle belle colline vocate alla viticoltura, alle montagne e ai Canali della Carnia, ai rilievi del Carso.

La gastronomia segue, coglie tutti i suggerimenti della natura, ovviamente differente quella di pianura da quella di montagna, ma ovunque presente la polenta nel paiolo sul fogolare.

La Alpi Carniche, il Carso, Le Alpi Giulie non hanno le vette monumentali delle Dolomiti, ma la loro bellezza è nei fitti mantelli boschivi e nei pascoli alti: E’ li che si producono i formaggi. Alcuni hanno una storia centenaria: il Montasio nacque nell’Abbazia di Moggio intorno al 1200 grazie all’invettiva dei monaci benedettini.

I formaggi della Carnia riempiono i cialzons; dalla Val Cellina, sopra Pordenone, viene il frico Balacin, che arrostisce sulla piastra, ma frico è anche un piatto, una frittatina sottile di formaggio e patate, arrostita in padella. Spesso la materia prima è semplice: erba di stagione, pane impastato, formaggi, ma l’interpretazione è sempre fantasiosa.