campo fiorito

Marche


La regione conserva nel nome le molte realtà della sua storia. Il plurale racconta e ricorda un passato che è l’identità del territorio e che rimane iscritto nella nolteplicità delle testimonianze artistiche.

Dalla costa piana e sabbiosa si passa a un abreve pianura che si increspa subito in un susseguirsi di colline, quasi un mare di sfumature di verdi diversi; all’orizzonte gli Appennini azzurri di lontananza, chiudono lo scenario. E’ territorio di agricoltura e di pastorizia di antica tradizione.

Formaggi sopratutto di pecora a partire dalla più famosa Casciotta di Urbino, che suscitava l’entusiasmo di Michelangelo. Pecorini vari e diversi come la regione: dai pascoli alti dei monti Sibillini a quelli più dolci delle colline, al pecorino del Monte Rinaldo ottenuto con caglio di agnello lattante, caglio che prima di essere usato è fatto invecchiare per alcuni mesi, poi è mischiato alle erbe del posto.

Sapori misteriosi si esprimono nell’Ambra di Talamello, il formaggio dio fossa scoperto dalla moderna ristorazione per accompagnare paste in brodo e miscelarsi in salse, per essere gustato da solo con le confetture, le mostarde di frutta o la sapa preparata con il mosto cotto.

Di provincia in provincia si dispiega la fantasia: passatelli, vincisgrassi, lasagne, olive ascolane e la qualità del formaggio aiuta la gustosità del piatto.