campo fiorito

Sardegna


Un mare fra i più belli, l’avvolge: 1850 chilometri di coste sono la sua cornice, ma non la sua identità. E’ all’interno che si disegna un carattere orgoglioso, solitario, ma ospitale, fra le rocce di granito, le balze scarne dei monti, la vegetazione fatta di profumi intensi della macchia mediterranea.

Non il pesce, ma la carne, – l’agnello e il porceddu,- come anche il formaggio sono peculiarità della gastronomia sarda. la pastorizia e la lavorazione dei formaggi sono la vera anima dell’isola. Il fiore sardo, pecorino leggermete affumicato, stagionato in grotte di montagna, risale alla preistoria.

Una statua di bronzo conservata al museo Archeologico di Cagliari rappresenta un pastore con un ariete sulle spalle, icona del quotidiano preistorico. La tradizione conserva l’antico, la sperimentazione tenta con successo il nuovo.

L’Istituto di Zootecnia di Olmedo, in provincia di Sassari, mette a punto nuovi formaggi ovi-caprini di gustosa sapidità. In tavola culingiones, sebadas, ripiene di casu spiattatu, ravioli di patate e formaggio fiscidu (caprino), sono tutte interpretazioni di questo grande comprimario