“La Valle d’Aosta dove i formaggi sono buoni e i pascoli eccellenti…. Vengono fabbricati di media grandezza e filano quando sono posti sul fuoco o sui cibi”.
Non è lo slogan per la promozione turistico-gastronomica del territorio, ma citazione tratta dalla Summa Lacticinorum, scritta nel lontano 1477. Solo per dire che già da allora in Valle aleggiavano profumi di forme e fondute, perchè qui il formaggio ha storia antica e antica tradizione. Cammini impervi, una sontuosa cerchia di montagne, regione racchiusa ma mai isolata, da sempre cerniera e collegamento fra il Nord e il Mediterraneo.
Il transito favorì conoscenza e nuove consuetudini, favori i commerci e la fece moderna, ma lo spirito della montagna, custode delle tradizioni, rimane nella bellezza integra della natura.
La Fontina è prodotto di questa natura e di queste tradizioni: una razza bovina autoctona, foraggio fiorito estivo e fieno invernale per il cibo, il latte lavorato appena munto, le forme stagionate in antiche grotte, salate, rivoltate, spazzolate, alla fine un formaggio biondo, soffice, saporito che finisce il suo cammino sulla tavola, in primis come fonduta, ma anche in accompagnamento alla polenta o a gratinar gli gnocchi.