Parmigiano Reggiano

Formaggio D.O.P. Formaggio semigrasso a pasta dura


Descrizione

Vaccino

Carta d’identità

Formaggio D.O.P.
Formaggio semigrasso a pasta dura

Caratteristiche

  • forma cilindrica
  • lunga stagionatura
  • pasta dura cotta a lenta maturazione
  • crosta edibile, dura e liscia, color giallo oro antico, spessa circa cinque millimetri
  • forma cilindrica a facce piane leggermente orlate, diametro dai 35 ai 45 cm, altezza dai 18 ai 24 cm , scalzo leggermente convesso
  • peso tra i 33 e i 40 kg

Il Disciplinare di Produzione del Parmigiano Reggiano

Emilia Romagna

La zona di produzione

Il Parmigiano Reggiano viene prodotto nel territorio delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova alla destra del fiume Po, e Bologna alla sinistra del fiume Reno.

La lavorazione

Il Parmigiano Reggiano ha un’antichissima origine che risale ad almeno 8 secoli fa, questo significa anche che presenta ancora lo stesso aspetto e la stessa fragranza di quel tempo, oltre ad essere fatto con le stesse modalità, negli stessi luoghi e con gli stessi rituali di 8 secoli fa.

Le particolari ed unico proprietà di questo formaggio risiedono innanzitutto nel latte unico le cui proprietà sono dovute alle caratteristiche ambientali della zona di produzione. Il Parmigiano Reggiano viene prodotto da 363 piccoli caseifici artigianali che lavorano il latte arrivato dalle circa 3.348 stalle conferenti. Latte senza l’aggiunta di additivi, fresco e non lavorato in alcun modo.

La principale differenza con gli altri formaggi denominati genericamente “grana” sta nel fatto che per ottenere una forma di Parmigiano Reggiano occorrono circa 550 litri di latte, vale a dire circa 14 litri per chilo di prodotto.

Il latte scremato della mungitura serale viene mescolato a quello intero del mattino, in una caratteristica caldaia di rame a forma di campana rovesciata, quindi viene aggiunto siero-innesto o siero-fermento, metodo antichissimo che fa innalzare il grado di acidità del latte e porta ad una fermentazione appropriata del formaggio.

Quindi il latte viene riscaldato a 33°C agitandolo lentamente, si sospende quindi il riscaldamento e si aggiunge il caglio che fa raggiungere la coagulazione in 12-15 minuti. La cagliata così formata viene rivoltata e quindi tagliata con lo “spino” fino alle dimensioni di chicco di frumento.

La massa caseosa viene poi cotta dapprima a fuoco lento fino a 45°C e poi a fuoco vivace fino a 55°C. A questo punto i granuli graseosi precipitano nel fondo della caldaia e si riuniscono in un’unica massa che viene sollevata, dopo circa 30 minuti, mediante l’utilizzo di una pala di legno, per poi essere posta in una tela di canapa e quindi estratta.

La massa caseosa, ancora avvolta nella tela, viene quindi introdotta nella “fascera” di legno o metallo sagomato. Alcune ore più tardi, tolta la tela, tra la forma del formaggio e la fascera viene posta una matrice speciale che premendo sulla crosta in formazione incide su tutta la fiancata i dati anagrafici e e di origine della stessa.

La forma viene lasciata nella fascera per qualche giorno fino ad assumere la sua forma caratteristica e contrassegnata attraverso una placca di caseina recante un numero progressivo univoco.

La salatura avviene durate 20-25 giorni durante i quali la forma viene immersa in una soluzione satura e viene salata attraverso un processo osmotico. La forma viene poi esposta al sole per un breve periodo e immagazzinata per una prima stagionatura. Viene spazzolata e rivoltata per un tempo minimo di 12 mesi. Le forme ritenute idonee all’esame di selezione possono proseguire la stagionatura per 24 mesi e oltre. Ogni forma viene seguita e controllata dagli esperti del Consorzio Pamigiano Reggiano, e solo le forme che avranno tutti i requisiti di qualità riceveranno il suggello mediante l’apposizione di un bollo a fuoco indelebile.
Le forme vengono distinte in due categorie: quelle di prima categoria evidenziano i marchi d’origine e di selezione integri poiché adatte ad una lunga stagionatura mentre le altre, per cui è preferibile un consumo con breve stagionatura (il c.d. Parmigiano Reggiano mezzano) sono riconoscibili ai consumatori per i solchi paralleli incisi sulla forma.
In commercio, a seconda del grado di stagionatura, troviamo del Parmigiano Reggiano:
– maturo: il cui affinamento varia tra i 12 e 18 mesi
– vecchio: stagionato dai 18 ai 24 mesi
– stravecchio: stagionato oltre i 24 e fino ai 36 mesi.
Si utilizzano dei bollini colorati (oro, argento e aragosta) sulle confezioni per informare il consumatore sul grado di stagionatura del prodotto preconfezionato disponibile nei punti vendita.

Parmigiano reggiano Guarda il video di come nasce il Parmigiano reggiano

 

Come si conserva

Il Parmigiano Reggiano confezionato sottovuoto può essere conservato anche per lunghi periodi di tempo, a temperature di 4-8 °C .

Quello già tagliato va riposto negli appositi contenitori per il formaggio in vetro o plastica o avvolta e protetto in una pellicola di alluminio e conservato in frigorifero.

Informazioni aggiuntive

Marchio di origine

Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.)

Consistenza

Pasta dura

Tipo di latte

Latte Vaccino

Tenore di grassi

Semigrassi

Come acquistare e riconoscere il Parmigiano Reggiano

Per essere certi di acquistare del vero Parmigiano Reggiano, tutelato dal Consorzio del Parmigiano-Reggiano fin dal 1934, si deve osservare innanzitutto la crosta, interamente marchiata con la scritta punteggiata e continua di PARMIGIANO REGGIANO, una marcatura indelebile che funge da marchio di garanzia e di origine del prodotto e si trova presente in tutto lo scalzo in modo che sia ben visibile in tutti i pezzi in cui la forma viene frazionata.

Sulle confezioni di formaggio già grattugiato è bene controllare che sulla confezione compaia il marchio del Consorzio di tutela.

Un altro fattore da tenere presente al momento dell’acquisto è il numero impresso sulla forma che identifica il caseificio dove è stato prodotto il formaggio:
se questo numero è di tre cifre indica che è stato prodotto nella provincia di Reggio Emilia
se questo numero è, di quattro cifre indica che è stato prodotto nelle altre zone. In commercio si possono trovare vari tipi di Parmigiano Reggiano che si differenziano per l’età. L’anno di produzione si rileva nelle cifre incise sia nello scalzo che nel marchio a fuoco impresso nelle forme che rispondono ai requisiti di qualità.
Inoltre, a richiesta del detentore di formaggio già qualificato come Parmigiano Reggiano e che deve avere una stagionatura di almeno 18 mesi, il Consorzio procede, per queste forme, a un ulteriore esame. Sulle forme “scelte”, viene apposto un marchio EXTRA o EXPORT, che offre agli operatori commerciali e ai consumatori un’ulteriore indicazione di qualità del Parmigiano Reggiano.

Il grado di stagionatura si riferisce quindi non solo all’età ma anche al grado di dolcezza, di fragranza e consistenza della pasta.

Una caratteristica del Parmigiano Reggiano maturo è la consistenza finale della pasta che si scioglie in bocca.